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Presentazione corsi

CORSO DI PREPARAZIONE ALLA PROFESSIONE ED ALL’ESAME DI AVVOCATO DELLA SCUOLA FORENSE “VITTORIO EMANUELE ORLANDO” - Direttore Avv. Prof. Riccardo Bolognesi.

Buongiorno e benvenuti nella Scuola Forense dell’Ordine degli Avvocati di Roma, “Vittorio Emanuele Orlando”.

La Scuola Forense è gestita da una Fondazione dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Nell’atto costitutivo della Fondazione, nel dicembre 2014, l’abbiamo opportunamente denominata anche “Scuola per l’Avvocatura dell’Ordine degli Avvocati di Roma”.

L’Ordine degli Avvocati di Roma difende la professionalità degli avvocati attraverso l’aggiornamento professionale e dedica tante energie alla formazione, in particolare alla preparazione dei giovani laureati che hanno scelto di divenire avvocati e che chiedono di essere aiutati in questo percorso che va dall’Università…alla Toga.

Cerchiamo di prepararvi all’esame ma anche di rendervi consapevoli del ruolo sociale e dell’importanza del ministero del Difensore, baluardo per il concreto esercizio del diritto di difesa.

Pochi giorni fa, nel discorso di insediamento del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, abbiamo ascoltato le seguenti parole:

“I cittadini devono poter nutrire convintamente fiducia e non diffidenza verso la giustizia e l’Ordine giudiziario. Neppure devono avvertire timore per il rischio di decisioni arbitrarie o imprevedibili che, in contrasto con la doverosa certezza del diritto, incidono sulla vita delle persone. Va sempre avvertita la grande delicatezza della necessaria responsabilità che la Repubblica affida ai magistrati. La Magistratura e l’Avvocatura sono chiamate ad assicurare che il processo riformatore si realizzi, facendo recuperare appieno prestigio e credibilità alla funzione giustizia, allineandola agli standard europei.” (Sergio Mattarella, 3.2.22)

È il primo presidente della Repubblica che abbia citato l’avvocatura in un discorso di insediamento.

Potrebbe sembrare una cosa secondaria, ma si tratta di un segnale importante ed utile a superare anni di denigrazione della figura di un avvocato, furbo, malizioso e persino imbroglione, secondo il vecchio stereotipo dell’avvocato che guadagna su cause che durano in eterno, addossandogli ancora la responsabilità della durata dei processi, senza osservare altre e più gravi negligenze.

L’Avvocatura ne ha sofferto, invocando il riconoscimento espresso, nella Costituzione, del fondamentale ruolo dell’Avvocato, ritenendo insufficiente la possibilità di rinvenirlo, indirettamente, nel diritto di difesa. Il Presidente della Repubblica, che presiede il CSM, ha ricordato il ruolo dell'avvocatura nell’equilibrio istituzionale, superando la caricatura grottesca di un’avvocatura considerata dalla parte sbagliata della giustizia.

L'avvocatura è dalla parte del diritto e dei diritti.

Ecco perché negli ultimi anni siamo stati impegnati in un confronto sulle imminenti riforme processuali e non solo nel cercare le soluzioni ai problemi organizzativi degli uffici giudiziari, insieme ai magistrati, al Presidente della Corte di Appello e del Tribunale di Roma. Con loro discutiamo delle carenze di organico, cerchiamo nuove risorse per migliorare l’efficienza del servizio giustizia e curiamo molte iniziative congiunte di aggiornamento professionale.  

L’Avvocatura romana sta compiendo, con l’Ordine, il massimo sforzo per migliorare l’efficienza degli uffici, i tempi di risposta alla domanda di giustizia, anche migliorando la qualità degli atti e dei provvedimenti giudiziali che, come insegneremo ostinatamente quest’anno, nella nostra Scuola Forense, devono essere orientati alla sinteticità e alla chiarezza.

La capacità di sintesi negli atti degli avvocati non può misurarsi in un numero prestabilito di pagine, come il legislatore aveva pensato sbrigativamente di fare ma, come affermato dal Consiglio di Stato (sez. III, 12.6.2015, n. 2900), “L’essenza della sinteticità, prescritta dal codice di rito [c.p.a.], non risiede nel numero delle pagine o delle righe in ogni pagina, ma nella proporzione tra la molteplicità e la complessità delle questioni dibattute e l’ampiezza dell’atto che le veicola”.

Scrivere poco e bene, senza abbandonare l’arte della retorica, l’argomentazione e le tecniche di persuasione, ma in spazi più limitati ed utilizzando un linguaggio giuridico appropriato, costituisce anche la sfida formativa del corso che oggi iniziamo perché i coordinatori delle aree vi orienteranno subito sul metodo casistico e pratico che abbiamo affinato negli anni e che applichiamo per coinvolgervi e per alimentare, in voi, la passione necessaria per essere Avvocati.

Nelle oltre 180 ore che trascorreremo insieme cercheremo di coinvolgervi e di rendervi protagonisti del dibattito e della ricerca delle soluzioni alle questioni, ai casi che vi sottoporremo.

Sono in aula, con il coordinatore dell’area diritto civile, il prof. Dario Farace, con l’avv. Francesco Miraglia, coordinatore dell’area amministrativa e con l’avv. Franco Moretti, dell’area penale e procedura penale, coordinata dall’avv. Luigi Panella. La didattica relativa agli atti del processo civile è coordinata dall’Avv. Emanuele Ruggeri.  

Dal caso e dalla sentenza ricaviamo i principi, per tradurli in un parere o in un atto. I materiali vengono resi disponibili, dai Docenti, sul sito della Scuola (www.scuolaforenseroma.it), sul quale vi invito subito ad iscrivervi.

Cureremo certamente la preparazione specifica all’esame, attraverso la redazione di pareri e di atti giudiziari in aula, impostandovi per l’esame, ancora con i codici annotati con la giurisprudenza, confidando che non imparerete a “copia/incollare” sentenze lì rinvenute, ma che saprete utilizzarle, dando prova di ragionamento su principi ed istituti.

Le prove saranno corrette individualmente e poi discusse collettivamente in aula.

Non siamo soli, in Italia, a lavorare così per i giovani che si avvicinano alla professione.

Siamo gli unici che lo fanno gratuitamente, nel Foro più grande d’Italia, il terzo per consistenza numerica degli iscritti dopo Madrid e Parigi, poiché il modesto contributo che avete versato serve solo a sostenere, in parte, i costi di gestione e organizzazione del corso, non certo a remunerare i Docenti e i Tutores che si impegnano per la Vostra formazione.

E offriamo, certamente, un corso di qualità che prepara all’esame ma anche alla professione.

Lavoreremo anche sui comportamenti, illustrando i doveri ed i divieti deontologici, rendendo tutti i colleghi più consapevoli della responsabilità sociale insita nel Ministero del Difensore, che non può essere ridotta nei limiti del mandato.

Si tratta di un corso impegnativo, per tutti, e riteniamo che lo sforzo dei docenti della Scuola, sino alla fine del mese di novembre, sarà utile ad integrare quanto state imparando dai vostri Maestri.

Anche questo corso, l’11° sotto la mia direzione, non è obbligatorio, ma avete scelto di frequentarlo in molti. E noi Docenti, come negli anni scorsi, confidiamo che lo completino e che siano pronti per i prossimi esami quasi tutti gli iscritti, perdendo solo quelli che sceglieranno di accedere ad altre carriere o lavori, ugualmente importanti, anche se meno appassionanti.

Aiutati dal personale dipendente dal Consiglio dell’Ordine e dalla Fondazione, grazie alla segreteria organizzativa, alla signora Eleonora Di Nardo, che molti di Voi hanno già avuto modo di incontrare nella fase di iscrizione, con l’importante ausilio tecnico del sig. Alessandro Viti, che costituiscono un sicuro punto di riferimento nella gestione delle iniziative della Scuola, che contribuisce al fine di vincere la causa più importante, prepararvi adeguatamente al “saper fare” e ad essere avvocati.

Anche quest’anno siamo riusciti a far accedere alla Scuola tutti coloro che hanno fatto domanda.

Incontrarvi ed incontrarci, nelle lezioni e nelle esercitazioni, è molto importante.

Lo abbiamo capito ancor meglio stando distanti.  

Auguro a tutti i giovani allievi iscritti alla Scuola di raggiungere presto, con sacrificio e pazienza, l’obiettivo che ora li vede impegnati insieme ai generosi Docenti e Tutors.

Sostenetevi ed incoraggiatevi lungo il percorso professionale, valorizzate il rapporto di colleganza, quello che vi farà incontrare come avversari in Aula e come amici fuori.  

Buon lavoro a tutti.